RASSEGNA STAMPA

La Repubblica - "Noi e loro sappiamo tutto perciò adesso ci offende una mezza condanna"

Genova, 16 luglio 2008

Fornasier, lo psicologo torinese che si costituì parte civile
"Noi e loro sappiamo tutto perciò adesso ci offende una mezza condanna"
"In realtà questo è l´ennesimo capitolo di una violenza umiliante che non si è mai fermata"

MARCO PREVE

«Io so come sono andate le cose a Bolzaneto. Lo sappiamo noi e quelli che sono stati condannati o assolti. E questa è una verità che va aldilà di qualsiasi sentenza». Evandro Fornasier, torinese, è una delle centinaia di parti offese del processo Bolzaneto, ed è difficile dire se il fatto di essere uno psicologo lo abbia o meno aiutato a superare il trauma di sette anni fa. Certo, non si sente aiutato dalla sentenza.
«Ho letto le prime notizie su internet l´altra sera e poi sui giornali il mattino successivo - racconta Fornasier -. Provo sconcerto e amarezza per un esito che non mi aspettavo. Gli elementi prodotti dall´accusa e le tutte le prove, le testimonianze, insomma pensavo che avrebbero portato ad una sentenza diversa. Mi rendo però conto che la magistratura in questi anni ha vissuto in un forte isolamento, in un contesto di "non sostegno" politico e istituzionale».
La sentenza, anche quando è di condanna, fa venire meno quel corollario di aggravanti che potevano avvicinarsi al reato, tuttora assente in Italia, di tortura.
«Ogni tappa, anche quest´ultima - risponde lo psicologo -, è stata un´ulteriore violenza vissuta in altra forma. E´ duro vedere che norme e leggi che esistono in altri paesi, in Italia continuino a mancare. Così come è triste assistere a certe dichiarazioni di alte cariche istituzionali, oppure alla promozione di funzionari coinvolti nel processo Bolzaneto o in altri episodi del G8 di Genova. Eventi che comportano per me e tanti altri ulteriori umiliazioni, che certo non aumentano la fiducia
nella società in cui viviamo».
Dopo la sentenza, la voglia di partecipare alle battaglie civili che la portò a Genova nel 2001 è venuta meno? «Non ha modificato la mia attenzione e sensibilità - conclude Fornasier -, anche se la forma di partecipazione dipende dalla situazione o da altri fattori. Certo è che, da allora, non mi avvicino volentieri ai rappresentanti delle forze dell´ordine, e la stessa diffidenza la provo nei confronti di certe istituzioni. Io ho visto come hanno lavorato contro di me come cittadino.
Ripeto, io so come sono andate le cose a Bolzaneto».